Sono ormai più di 11 anni che Danio ci ha lasciato. Eppure, la memoria rimane forte, anzi, mi tornano ancora spesso in mente ricordi di una volta. Sembra ieri, per esempio, che costringevo amici di passare con me ad una delle tante bellissime feste di Danilo in Via Fiamma prima di partire per un lungo viaggio da Milano in Calabria. Inutile dire che anche loro erano così presi dell'ospitalità di Danilo che alla fine partimmo molto dopo mezzanotte, Grazie per tutto che ci hai dato, Danilo!
Sono sconvolto da questa notizia e mi dispiace immensamente. Con Danilo ci frequentavamo molti anni fa, poi ci siamo persi di vista perchè abbiamo vissuto lontani uno dall'altro e anche perchè all'epoca non esistevano cellulari e social media. Oggi ho deciso di cercarlo, mi è venuto in mente passando davanti l'uscita autostradsle di Oriago. Mi dispiace moltissimo. Aldo Foschini
Sono stato un collega di Danilo, più volte mi sono trovato nelle vicinanze di Mira, se qualcuno mi può gentilmente indicare dove riposa mi piacerebbe dargli un saluto. Grazie Rino Nuovo
Sono un vecchio amicoi di Danilo, non lo vedevo e sentivo da almeno vent'anni. Volevo ricontattarlo e ho digitato il suo nome su Google. Ho scoperto così che non c'è più e, come potete immaginare, ne sono sconvolto. Qualcuno mi racconta come e quando è successo? Grazie Luigi
Domenica 12 Dicembre 2010 all'una Ricordando il compleanno del nostro caro Danilo vi invito tutti a casa per pranzo a stare insieme e festeggiare in anticipo il Natale con amici, nipoti, cani e gatti. Avvisatemi però quanti siete e se portate un amico! Con affetto, Marco
ETERNA SAUDADES...
Ciao tesoro, in questi primi giorni di primavera ri ricordo felice; avresti avuto un abito nuovo; avremmo commentato le elezioni; avremmo fatto una festa per la tua venuta e saresti stato orgoglioso di vederci tutti insieme, riuniti per l'occasione; forse avremmo anche organizzato un viaggio in Brasile per visitare la fabbrica che amavi tanto e conoscere i tuoi collaboratori, di cui parlavi sempre con sincera stima ed affetto; ti avremmo raccontato le ultime novità, strappandoti un sorriso o forse anche un rimprovero e, perché no, anche un "cenno" di approvazione; avremmo parlato della tua famiglia e dei tuoi nipoti, della tua casa di Mira, forse ti avrei regalato una casetta per gli uccellini ... beh immaginiamo che tutto questo sia realmente accaduto, e che non sei qui solo perchè stai volando, alla guida di un aereo fiammante, più veloce della luce, ma non così lontano da poterti dimenticare ... proteggi i nostri sentimenti!
Dear Sergio... The photos of you and Danilo are familiar to me. I don't know whether you remember me. It has been a very long time. I have looked up Danilo online, on and off for years to reconnect with him as he was such a lovely friend when I was in college and traveling to Italy a lot. He was supportive and helpful in my pursuits to study in Italy and I will never forget him. I had a dream of him the other night and thought I would search on line again to find him. I instead found this tribute page. I am so sorry I was never able to reconnect with him again. My condolences to you and to his family for this great loss of a wonderful, sensitive and lovely human being. My best to you, Maria Peragine peragine@sover.n
Hi Maria, I tried to contact you by email but apparently the address is incorrect. Could you write to me? I will be pleased to get in touch with you. Best Sergio
My email: s.ruffo@tele2.it
totalmente sem palavras............. muita saudade........... o que resta é lembrar da pessoa maravilhosa q vc sempre foi... q Deus o tenha meu amigo,como vc sempre falava "um forte abraço" jamais vou me esquecer de vc por toda minha vida....... fica em mim a felicidade de ter o conhecido......um exemplo de pessoa,pois pra mim vc ainda existe..ontem mesmo eu liguei pra vc...só quem o conheceu sabe o que estou sentindo.... até+++++++ meu eterno amigo.............
Caro Danilo, mi dispiace di averti conosciuto solo pochi anni fa, ma l'occasione la ricordo benissimo! Era uno dei pranzi in cui si radunava la tua meravigliosa famiglia e io accompagnavo come ospite per la prima volta il mio compagno Ermes, tuo devotissimo nipote! Il clima era come in tutte le occasioni sereno e gioioso ma in realta' avevo una tensione perticolare dentro perche' mi era stato detto che avrei incontrato "lo zio del Brasile" dagli infiniti talenti e dalla grande personalita'! Come si poteva obiettare a tutto cio'! Ogni volta che parlavi lasciavi trasparire tutta la tua infinita conoscenza delle cose del mondo e i tuoi modi raffinati e colti sottolineavano ancora di più la grande esperienza di vita che avevi. Col passare del tempo poi, anche se le occasioni di frequentarci non sono state poi molte, ho apprezzato la tua umanità e il coraggio degli ultimi mesi. Ti raccomando ora come angelo custode della nostra Maia che teneramente hai coccolato anche nei momenti di sofferenza fisica e del figlio che stiamo aspettando. Anche se non ti conoscerà avrà da tutti noi il miglior ricordo di quello che sei stato e ti vorrà bene! Grazie ancora per quello che mi hai trasmesso! Eleonora
Ormai e quasi un mese che ci hai abandonanto, ma non riesco encora a comprendere che non ci sera pui una telefonata a l'improviso dal Brasil per fare mi sapere che stai facendo la coda su l'autostrata e quindi hai tempo di chiacherare. Mi ricordo il tuo primo colpe di telefono. Ero a Milano da qualqui giorni in 1988, quando a l'ufficio mi hai chiamato, mi augurando il bienvenuto (avevi avuto il mio numero dalla johns hokpins). E stato l'inizio d'un anno favoloso. Giovedi al banco, feste Via Fiamme, viaggi a Venezia e le ville del Trento... tanti amici, tanta felicita, tanta spontaneita... Eravamo tutti diversi ma ti abbiamo come "connector" . Time went by, we all went our different ways, we did not speak as often as we used to but we always picked up as if we left the day before. Although you have left us, the footprints you left behind are for all to see. All the tributes on this page tell of how much we all received from you. We miss you all and will never forget how much you meant for so many. Ti vogliamo tanto bene !
Non ho mai incontrato Danilo ma l'ho conosciuto attraverso le poche parole che mio fratello Carlo ha usato per spiegarmi di lui. Sono state parole cariche di grande sincero affetto, di ammirazione per la sua vita e soprattutto per la sua dignita' nell'affrontare un simile Calvario che lo ha portato inevitabilmente alla morte. Adesso mi ritrovo a pensare a Danilocon uno strano miscuglio di sentimenti che potrei raggruppare in due sole parole: nostalgia e rimpianto. Avrei davvero voluto conoscerlo, mi pare di aver perduto una grande opportunita', mi pare di essere rimasta mutilata di qualcosa che avrebbe arricchito in modo indelebile il mio essere persona capace di pensare e sentire con il cuore. Ma non dispero: immagino che verra' il momento in cui anch'io raggiungero' quel Paradiso inteso come luogo di completa Pace e qualcuno me lo presentera' oppure lo riconoscero' fra tanti. Ciao Danilo. Maria Luisa
Tutti abbiamo conosciuto Danilo. In mille occasioni abbiamo avuto modo di godere delle sue qualità, della sua personalità ricca e forte, per questo preferisco raccontare alcuni momenti vissuti accanto a lui negli ultimi mesi, prima che la malattia ce lo togliesse. Seppi della sua malattia attraverso una telefonata che mi fece in Agosto. Con delicatezza, ed anche forse con un po’ d’ironia, mi disse di quello che gli stava accadendo. Subito mi resi conto che il suo sarebbe stato un calvario - non rimane molto da sperare quando il male arriva così inatteso, subdolo e determinato – conoscendo bene la razionalità di Danilo sapevo anche che era conscio del destino che lo aspettava, in una situazione così difficile egli seppe, ancora una volta, darmi una prova della sua amicizia, nella discussione, sentendo al telefono il mio sconforto, cercò di consolarmi. Mi sentii patetico a farmi consolare da chi avrei dovuto consolare. Poi, appena mi fu possibile andai a trovarlo ad Oriago, mi venne a prendere in stazione - “alla fine del binario!” - ci dicemmo al telefono, come sempre si fa quando ci si trova in stazione a Venezia. Lo vidi tra la gente ad aspettarmi, un po’ dimagrito forse, ma ancora con il suo sorriso inalterato, attento e premuroso come sempre mi chiese come stavo, dei problemi di lavoro, della mia vita personale e di tutte quelle cose che spesso solo ad un amico si confidano perché non serve essere troppo riservati quando si vuole bene a una persona. Poi, dopo aver attraversato il ponte di Calatrava - la cui foto dedico a Danilo per ricordare simbolicamente l’unione tra terra, acqua e cielo - arrivammo alla macchina. Risi fragorosamente quando vidi che guidava una Smart grigia. Era così piccola per lui! lo spazio così angusto per un grande uomo come Danilo, l’unica cosa che era forse in armonia con la sua personalità così ricca era probabilmente il nome della macchina. Passammo la giornata chiacchierando e lavorando per organizzare il suo studio, sistemando il nuovo computer che si era appena comprato; mi colse un attimo di smarrimento quando mi resi conto che Danilo era ancora proiettato in avanti. Forse però, a pensarci bene, e conoscendo il suo carattere forte, mi avrebbe sorpreso di più il contrario. Da allora lo contattai al telefono tutte le sere e, finché rimase in grado di comunicare, le nostre conversazioni, a volte profonde a volte banali, erano comunque sempre accompagnate da una buona dose di ironia che, nello stile tipico di Danilo, sapeva dare leggerezza e forza ai pensieri, ai sentimenti e a tutto quello che stava accadendo. Un giorno, dopo una delle sue innumerevoli complicazioni di salute di quel periodo, mi disse che pensava alla morte e che nel sentire questa presenza incombente, se da un lato si sentiva spaventato, dall’altro si sentiva davanti all’Infinito. Io non sapevo - e ancora non so - cosa intendesse con quella frase, però mi sentii di parlargli di quale fosse la mia idea riguardo alla morte e in particolare il mio pensiero sull’infinito. Ascoltò con interesse, annuendo di tanto in tanto, senza parlare molto, ma sentii, che nonostante la nostra storia di uomini differenti tra loro e pur così vicini, qualcosa ci accomunava. Era come se avessimo pizzicato una corda che risuonava, o in qualche modo scosso i pilastri che reggono il nostro transitare in questo mondo. Il ricordo di quel momento ancora adesso mi commuove perché - così fu la mia percezione - ci sentimmo vicini, accomunati dall’incertezza della nostra esistenza, dalla caducità del nostro esistere. Danilo ora è libero di viaggiare lontano, in uno spazio infinito, là dove il viaggio è la Meta, e noi, a cui è stato dato di cogliere ed accogliere il suo spirito ci sentiamo confortati dalla consapevolezza che un uomo non va mai così lontano come quando non sa dove sta andando, e ci sentiamo grati di averlo avuto.
Perche quando lui viaggiva in Magnifica e me lo diceva mi faceva salire del terreno della realta e mi faceva adentrare nel mondo del favoloso. Era veramente magico! Grazie, caro amico, per questa e tante altre gioie. Mi manchera molto. Abbraccio forte a tutti, Bebeo (nomignolo que lui diceva in um modo tutto suo, che non scorderei mai)
Quem conheceu Danilo teve a honra de estar ao seu lado foi um previlegio,pois ele me ensinou a viver com honestidade,sinceridade,amor ao proximo,carinho e seus conselhos eu sempre segui e seguirei entao com isso acredito que ele ainda faz parte da minha vida e tenho certeza que esta num lugar muito bom que Deus reservou para ele..
Cari amici di Danilo, Sono fiera di aver conosciuto Danilo grazie ad Astrid e tutto il gruppo del "Banco", che ora saluto affetuosamente e ringrazio . Danilo : una personna che facceva del networking per tutti, molto prima del internet e della moda dei reti sociali! uno fra 10 dei miei ricordi di Danilo per sempre: una domenica a pranzo Via Fiamma, noi: " andiamo a fare la spesa per pranzo, dai, andiamo a comprare pesce" " che belli questi! cosa sono signora? " Dei calamarini,e molto facile da cucinare "ok , ne prendiamo un chilo" e cosi noi 2 innocenti abbiamo dovuto lottare per 3 ore nella cucina a vuotare le bestie non cooperative , ed a bere vino bianco nel frattempo aspettando l'ora di poter mangiare e per darci del corraggio nella lotta , risultando in un desastro culinario alle 5 del pommerriggio, con 2 ubriachi ridendo senza potere piu smettere di ridere... e poi l'altra cosa di Danilo indiminticabile è la sua voce,un po del naso ( rordate?), che sento ancora, 10 anni dopo , come se fosse vicino a me questa sera. Purtroppo non piu visto da 10 anni, mancato per niente a Londra nel 2000, trovo un piccolo reconforto dei nostri ultimi cambi di sms e una lettera mandata a Novembre. va Danilo, ci ritroveremo dopo, nel paradiso, almeno tu ci sarai. Porto l'aperitivo, se mi inviti. baci. Anne-sophie , Parigi
There are no words to express how much we will miss such a great professional and friend. Danilo, we will miss you a lot. Claudia Almeida (Dow Brasil)
Caro Danilo, faccio fatica ad accettare che non sei più con noi, preferisco quindi nel mio saluto rivolgermi direttamente a te. Per me hai avuto da subito l’aura del mito: quando arrivai a Milano nel 1987, ritrovai per mia fortuna un gruppo di amici della Johns Hopkins di Bologna. Tutti mi nominavano con entusiasmo questo Danilo, il fulcro di un grande gruppo che andava ben oltre gli ex-studenti della Hopkins. Comunque, casualmente non ci incontrammo per alcuni mesi, mentre il tono degli amici diventava sempre più incredulo quando mi rimproveravano “Ma non è vero, non è possibile: davvero ancora non hai ancora incontrato Danilo?!”. Poi, a una delle tue bellissime feste in Via Fiamma, ho potuto finalmente rimediare. Ci siamo conosciuti, siamo diventati amici … e sei rimasto un mito per me! Non restano però soltanto i cari ricordi dei momenti di feste gioiose con te come ospite d’eccezione. Anzi, sono forse alcune cene tranquille dove non mi risparmiavi i tuoi commenti acuti che mi costringevano a riflettere, ciò che mi è rimasto di più in mente come segno della tua amicizia – anche se allora non ero sempre entusiasta di dovermi confrontare con i tuoi ragionamenti perspicaci. Quando hai compiuto 40 anni (ed io quasi i miei 30), mi sembravi in gran forma e speravo di arrivare anch’io con la stessa vitalità a quest’età (che in quel tempo ritenevo “avanzata”). Quando hai poi festeggiato i tuoi 60 anni, non ho potuto partecipare e mi arrabbiai pensando che avrei dovuto aspettare parecchio per una simile occasione, magari la tua festa dei 70 anni. Invece, caro Danilo, questa festa purtroppo non ci potrà più essere. Comunque continueremo a festeggiarti: noi amici che siamo così diversi fra noi – di varie età, origini ed esperienze -, ma legati dall’amicizia con te! E non piangeremo, ma saremo allegri – te lo dobbiamo! Con tanto affetto, Ingrid Padova, 13 gennaio 2010
Egregi Signori e famiglia, Noi della Polofims stiamo veramente costernati con il subito passagio dell carissimo Sign. Cavazzana, che molto ci manchera. Wagner Presotto ( San Paolo 11 Genaio 2010 )
smpre in viaggio, sempre lontano. Ormai mi sono abituato. Così ho pensato di scriverti. Qui va tutto bene, diciamo così, ma in un inverno così freddo e così lungo ti avrei proprio piaciuto qui vicino. E il tuo panettone ci è davvero mancato. So che non perdi mai la tua allegria, quindi concluderai con le tue parole famose: ragazzi, il mondo va così. Ma noi abbiamo i nostri riti: discutiamo su tutto, litighiamo, ci facciamo una grande risata e poi ci abbracciamo. Per fortuna la volta scorsa ti ho stretto così forte che il mio cuore non è più riiuscito a staccarsi: ed è rimasto lì.. Quindi abbine cura: perchè ha bisogno di te. Con affetto. Plinio
J'ai rencontré Danilo au Brésil. Il m'a enseigné que le résultat dans une entreprise être accompagnée par la sensibilité et le respect des employés et collaborateurs. "Saudades"...
Danilo l’imprendibile Abbiamo avuto il tempo, in questi lunghi mesi, di renderci conto bene di quanto eravamo attaccati a Danilo l’imprendibile. Per noi era un privilegio averlo come ospite a una cena o a una festa, lui ci raggiungeva trafelato tra un aereo e l’altro, arrivando da Venezia, Milano, New York, San Paolo o da chissà dove oltre oceano. Danilo era un grande esempio di come vive appieno la vita un uomo del nostro tempo e se la sa gestire e organizzare al meglio, pieno di interessi e curiosità, innamorato del suo lavoro, attento alla cultura, all’arte e alla politica, convinto delle proprie idee, amante dei viaggi e soprattutto delle persone: la famiglia e i parenti, gli amici e le amiche, come pure i colleghi e gli operai. Ed anche nella malattia che fulminea si è manifestata Danilo è stato di esempio, per la lucidità con cui l’ha affrontata e la dignità nella sofferenza, sofferenza che ciascuno di noi avrebbe voluto poter alleviare, mentre potevamo solo stargli vicino e offrirgli l’unica cosa che poteva fargli piacere, l’unica cosa importante: il bene che gli abbiamo voluto e gli vogliamo. Maurizia Rossella Perandin Vò (Padova) 5 gennaio 2010
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
Chi di noi aveva incontrato Danilo ancora lo scorso mese di marzo, a San Paolo o in Italia, lo ricorda un uomo battagliero e soddisfatto. Negli anni di lavoro in Brasile aveva riorganizzato e gestito con successo una importante realtà produttiva dimostrando tutte le sue capacità di manager e accanto, anche il carisma di un capo che considerava il suo centinaio di dipendenti una grande famiglia, una famiglia che, in qualche modo , compensava e rappresentava la sua famiglia e i suoi amici italiani. A marzo dello scorso anno Danilo appariva aver raggiunto tutte quelle soddisfazioni professionali, economiche e morali che spettano a chi crede fortemente nel valore del lavoro così come nei valori umani dell’amicizia e della solidarietà. Improvvisamente , ad aprile, una diagnosi inesorabile è piombata sulla sua vitalità, sulle sue energie e sulle sue speranze. Eppure lui, emergendo dalla disperazione e dallo sconvolgimento di una simile verità, ci ha dimostrato con che forza d’animo e con che dignità , si può affrontare il proprio destino: ha chiamato tutti gli amici, uno per uno, vicini e lontani , per informarci della sua situazione e trasmetterci, lui a noi, il suo coraggio e la sua determinazione. Quella stessa dignità e forza d’animo l’abbiamo ritrovata visitandolo a casa o in ospedale nelle ultime settimane, uscendone sempre ricompensati da un consiglio e da un sorriso e , anche, dalla serenità di chi ha accettato fino in fondo l’ineluttabilità del proprio destino. Molti di noi siamo diventati amici grazie a Danilo. Ci siamo incontrati e conosciuti in qualcuna delle “feste” che per tanti anni lui amava organizzare nella sua casa milanese. Amava circondarsi di amici, e i suoi amici erano di tutto il mondo, amava le discussioni dove sapeva difendere le sue idee pur con la duttilità delle persone intelligenti, amava viaggiare e conoscere il mondo. Non è mai stato un amico noioso o banale ma sempre atteso con gioia per le notizie e la carica di emozioni e di simpatia che ci trasmetteva. Questo è il Danilo che ricorderemo e porteremo con noi, quello dell’importanza e del valore dell’amicizia. E noi sapremo onorare la sua memoria se sapremo continuare , nel reciproco rispetto, quell’amicizia che, attraverso di lui e dal suo esempio, è nata tra molti di noi. Sappiamo che la serenità di Danilo nell’ultimo periodo della sua vita è dipeso anche , come lui stesso ci diceva , dall’affetto e dalle premure delle sorelle e dei suoi familiari e per questo vogliamo , noi amici, esprimere a tutti loro la nostra vicinanza e il nostro affettuoso ringraziamento
Leggo da qualche parte che un uomo non è tale se non ha scritto un libro, piantato un albero, fatto un figlio. Non so, in tutta verità, se Danilo abbia fatto queste o altre cose. Certo è che spesso e volentieri "piantava" il suo albero di Natale per accoglierci in casa, per ridere e parlare, unendo intelligenza e leggerezza. Certo è ha seminato intorno a sè amicizia, affetto, stima e ha con grande naturalezza lasciato che tante altre vite, storie, amicizie si allacciassero grazie a lui. Questi piccoli scritti sono il suo libro. E' per lui che siamo qui riuniti a scrivere... Grazie Danilo per la tua amicizia e la tua dignità. Oggi ti vedo come un delfino in viaggio per un grande Viaggio. Mariateresa
Venezia, 1973 - Danilo e io, compagni di università, in piazza San Marco
Venezia 1973 - Danilo, io e il lampione di riva Schiavoni
Venezia 1972
Danilo è ha saputo aiutarmi a buttare all'aria le rigidità della mia educazione con una delicatezza rispettosa dei miei sentimenti e della mia sensibilità. E' una delle persone che ha aperto il mio animo per accogliere quello che è venuto poi nella mia vita. Tu volevi sinceramente che ognuno incontrasse se stesso, grazie Danilo.
Tutti noi che siamo qui abbiamo goduto, ognuno a modo proprio, di un grande privilegio: conoscere, amare ed essere amati da Danilo. Continuiamo a godere di tutto quello che abbiamo scambiato con lui, imparato da lui, insegnato, qualche volta a lui, fino a quando ci saremo. Credo che con lui continueremo a ridere, sherzare, arrabbiarci, rattristarci e magari a piangere. E mi piace pensare che ogni tanto da qualche parte sentiremo arrivarci alle orecchie le sue risate e le sue arrabbiature... Attenti che quando si arrabbia son dolori! Ma quando esprime la sua tenerezza, che meraviglia! Un abbraccio corale e riconoscente
Ci siamo conosciuti da matricole nel novembre del 1969 in un’aula al pianterreno di Ca’ Foscari, durante la prima lezione di italiano. Ingenui provinciali, più io che lui, spiantati e senza un soldo, che partecipavano a un seminario sui rapporti tra futurismo italiano e russo. Vestiva un macho giaccone nero di similpelle, che mi ostinavo a chiamare di pelle d’asino, avanti per i tempi di allora; io invece, timidamente, un eskimo di mio fratello. I nostri destini erano già segnati nella divisione dei compiti di quel seminario: io dovevo ricostruire le bizzarre vicende di Majakovskij futurista, lui aveva il compito di analizzare alcuni dei testi più piccanti di quella letteratura; fra questi ricordo "Mafarka il futurista", poi da lui esposto nei dettagli più scabrosi a mo’ di relazione orale, non senza imbarazzo fra gli astanti… Ecco già in fieri il suo programma di vita: il rischio di osare quello che io e altri non osavano per rispetto delle convenzioni; di esplorare fuori dalle abitudini consolidate; la responsabilità di mantenersi economicamente e di avanzare in modo creativo. Ricordo anche accese discussioni sul far carriera e diventare ricchi, bestemmie per i primi anni Settanta, quando imperava l’egualitarismo ideologico predicato dai furbetti che poi la carriera l’han fatta davvero… Ricordo l’ospitalità a Oriago, raggiunta in autostop, reduci da una manifestazione a Mestre contro la strage di Brescia, bagnati fradici dopo un diluvio che si era abbattuto sui partecipanti… Le nostre strade si son poi divise, le vite cambiate. Lui coi suoi amori e le sue passioni, il suo lavoro, la sua carriera, i suoi amici, immancabilmente presente nelle mie circostanze più importanti: al pranzo di matrimonio con Silvana, accompagnato da due non invitati ospiti; all’annuncio dell’arrivo di mia figlia Virginia. Ci siamo ritrovati una prima volta a Bologna, poi a Milano in innumerevoli feste alle quali invitava, me riluttante, in giacca e cravatta. Poi un viaggio in Sicilia, la sua meraviglia fra aranceti e giardini fioriti, preludio dell’amato Brasile… Non volendo apparire mieloso né stucchevole, ma rispettoso della sua forte vitalità, aggiungo che aveva una discreta dose di simpatico cinismo che poi scioglieva e distribuiva fra gli amici, un’allegra scrocconeria che gli perdonavi sempre e che sapeva temperare col suo fortissimo calore umano. Ricordo infine il caldo abbraccio col quale ci siamo salutati nella sua casa a Oriago un mese fa quando, certo del suo destino, parlava di se stesso come altro da sé, lucido, molto umano e pacato; il suo dignitoso e consapevole sorriso col quale si è accomiatato da me e Sergio nel suo letto d’ospedale a Mestre. Ciao Danilo. Piero
Caro Danilo, Ci siamo conosciuti nel 1994, dopo una fusione di aziende ci siamo ritrovati colleghi, 2 managers, tu in giacca e cravatta e io in tailleur regolamentare, ma abbiamo capito subito che eravamo diversi dagli altri, entrambi anticonvenzionali e fuori dagli schemi. Ci siamo supportati nelle vicissitudini dell'azienda finché io non l'ho lasciata prima di te nel 1997. Po ci siamo visti meno, ma la nostra amicizia c'era. Tu mi hai invitato alle tue feste, mi hai presentati i tuoi amici, tu eri senz'altro il fulcro del gruppo. Libero, sincero, altruista, ottimista, con la voglia di discutere e confrontarsi. Mi mancherai tanto! Anche se so che, come i miei affetti più cari che mi sono mancati recentemente (mia madre e mio padre) sarai sempre vicino a me, sei solo passato dall'altra parte.... Ti voglio tanto bene. Nicla
Je garde de Danilo,mon prince vénitien, l'image d'un homme de coeur, d'une rare vivacité d'esprit, doté d'un humour pétillant , sourire de sa grande intelligence. Ai beaucoup ri lors de mes visites à Milan où Gea et ses parents improvisaient souvent un diner si joyeux où Danilo facétieux nous faisait tant rire...et sa voix au timbre si particulier résonne encore dans mon coeur. Dalila
Marco Tuzzato
13 years agoCaro Luigi, sono Marco un nipote di Danilo. Lo Zio è mancato il 5 gennaio dell'anno scorso lasciando, come potrai immaginare, un vuoto incolmabile tra i suoi familiari ed amici. Ciao. Marco Tuzzato